Archivio mensile:ottobre 2014

Mezze verità.

Mi aggiro tra gli scaffali di un supermercato per mano ad una bambina di tre anni scambiata per la figlia del mio amico in coda alla cassa. Quando mi accorgo di aver sbagliato mano è troppo tardi e i veri genitori quasi mi linciano. Ma il punto non è questo. Passiamo per il reparto dedicato ai single coi risotti liofilizzati monodose e i bricchetti del latte da una tazza. Noto un’ombra di perplessità nei suoi occhioni innocenti. Andiamo oltre e incocciamo lo scaffale dei vini. La bimba riconosce il bottiglione del babbo, punta il ditino e fa per prenderlo. La tiro via dolcemente. Finiamo innanzi al ripiano delle “mezze bottiglie” da tre e settantacinque. Si gira verso di me con l’aria scura: “cos’è quella?” Non ce la faccio a dirle la verità. Che là fuori è un mondo infame e atomizzato, di persone tristi che abitano in monolocali freddi e sordi. Che la sera dopo aver sgobbato come muli rientrano stanchi morti e non c’è nessuno ad attenderli. Che schiacciano il telecomando in cerca di una voce amica e c’è il Gabibbo vestito da suora. Che dopo aver infilato una lasagna monoporzione nel microonde, rovistano nel frigo sperando di trovarvi qualcosa che gli dia conforto. E afferrano una bottiglia da single: una mezza bottiglia. Ci penserà il mondo a disilluderla, svelandosi per quello che è. Io le racconto un’altra storia: “C’erano due bottiglie grandi come quella del babbo che si volevano molto bene. Un giorno si sono abbracciate forte forte e si sono messe a pensare intensamente ad una bottiglia piccola..”. A quel punto vedo il tizio della sicurezza precipitarsi verso di noi e il resto l’ho già detto.