Archivio mensile:Maggio 2014

Di coppa e di spada.

imageQuel poco che so delle abitudini enologiche mitteleuropee ai tempi di Carlo V, lo devo a un corso di statistica frequentato da matricola all’Università di Perugia, allorché mi sono imbattuto incidentalmente nelle memorie di un chierico dal carattere piuttosto burrascoso.
Wilhelm Von Regensburg è noto ai più per esser l’autore dei Mores vulgarum, opera scientifica andata distrutta per mano dell’inquisizione cattolica, in cui peraltro non disdegna qualche incursione nei costumi alimentari della Valle del Reno. Per pochi appassionati di vino egli è invece l’Abate Guglielmo delle Memoriae, bevitore seriale dalla lama facile.
Il motivo della divagazione appena conclusa, sta qui nel bicchiere che ho innanzi. Vi brilla un fluido verde paglierino dal tenore alcolico appena accennato e agilmente soverchiato da una spinta acida debordante che poi ne ha pure per gli zuccheri residui. Già il naso mi aveva intrigato con la sua doppia anima di frutto maturo e mineralità, ora il sorso si fa sin troppo invogliante e temo di non riuscire a portarmi dietro la bottiglia, così come vorrei, dall’antipasto ai formaggi.
Che c’entra l’Abate Guglielmo? Di certo non conosceva il Burggarten Burger Wendelstuck Spatlese 1992, ma da poderoso consumatore di Riesling qual era avrebbe senz’altro gradito.